Beato Padre Pianzola

Beato Padre Pianzola

Beato Padre Pianzola

Venerabile Francesco Pianzola Sacerdote

Sartirana (Pavia), 5 ottobre 1881

Mortara (Pavia), 4 giugno 1943

Nato a Sartirana Lomellina, in provincia di Pavia, il 5 ottobre 1881, Francesco viene a contatto già da piccolo alle fatiche e alle sofferenze degli agricoltori, dei braccianti agricoli e soprattutto delle mondariso che giungono da lontano in Lomellina per trovare lavoro. Ragazzo pio, aperto e riflessivo, sente nascere in la vocazione sacerdotale. Studia presso il Seminario di Vigevano (PV) e il 16 marzo 1907 viene ordinato sacerdote. Il sacro rito si svolse nella Cappella Vescovile, essendo testimoni i canonici Mons. Lucio Ubezio e Mons. Emanuele Zorzoli: suoi compagni Luigi Biscaldi, Michele Gerosa, Antonio Scevola.


Lo scampanare mattutino annunziò il grande avvenimento per Sartirana: la Prima Messa di Don Francesco Pianzola nella bella Parrocchiale.

La passione di essere annunciatore del Vangelo nella sua terra, prediligendo i poveri, gli umili, i dimenticati delle campagne e delle fabbriche, lo spinse alla predicazione itinerante rivolgendosi al popolo e ai giovani. Dal contatto vivo e profondo con la sua gente, di cui conobbe la fame di Verità e dalla conoscenza sofferta della situazione della donna nei campi e nelle fabbriche, percepì la voce di Dio che lo chiamava a realizzare nuove iniziative apostoliche al fine di arrivare a tutti per spezzare a ciascuno il buon pane del Vangelo. “Mi son fatto oblato, che vuol dire offerto – scriverà poco dopo -; ebbene, sono tutto di Maria Immacolata; oblato vuol dire povero strumento delle meraviglie di Dio,e tale sarò,se mi studierò di essere un don Niente”. “Un don Niente nelle mani di Gesù è onnipotente.

Da sacerdote, Francesco non dimentica i lavoratori dei campi, e, la passione di essere annunciatore del Vangelo nella sua terra, prediligendo gli umili, i dimenticati delle campagne e ora anche delle fabbriche, lo spinge alla predicazione itinerante rivolgendosi al popolo e ai giovani.
Dal contatto vivo e profondo con la sua gente, della quale conosce la fame di verità e dalla conoscenza sofferta della situazione della donna dei campi e nelle fabbriche, percepisce la voce di Dio che lo chiama a realizzare nuove iniziative apostoliche al fine di arrivare a tutti e spezzare per ciascuno il pane del Vangelo. Fonda perciò la Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace, stabilendo la casa madre a Mortara, il “capoluogo” della Lomellina, perchè “piccoli e poveri Gesù, serve di anime povere” andassero a cercare i più lontani nelle fabbriche e in campagna, nei cortili, nelle periferie, per assisterli e confortarli, per ripetere “con semplicità e amore” la Parola che salva, collaborando al sacerdozio cattolico. Padre Pianzola, circondato da grande affetto e fama di santità, consumato dalle fatiche e dalla carità, muore nella casa generalizia delle sue suore a Mortara il 4 giugno 1943, dove oggi riposa. E’ stato definito: ” l’apostolo della Lomellina” dalle autorità ecclesiali, e semplicemente della gente: “al pref sant di mundini“, il prete santo delle mondine.

Papa Benedetto XVI lo ha dichiarato “venerabile” il 26 giugno 2006.

“Fu sempre il sogno della mia vita fare il bene,cercare di far cantare a tutte le creature le lodi del buon Dio. Voi Suore Missionarie continuerete questo mio sogno.

Padre Francesco Pianzola

 Padre Pianzola è venerabile

 Padre Pianzola è venerabile

Il Papa ha autorizzato la proclamazione del decreto sulle virtù eroiche del fondatore delle Suore pianzoline

Compiuto un passo importante verso la beatificazione Lunedì, 26 giugno scorso il Santo Padre Benedetto XVI ha ricevuto in Udienza privata Sua Eminenza il Cardinale José Saraiva Martins, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi: nel corso dell’udienza il Santo Padre ha autorizzato la Congregazione a promulgare i Decreti riguardanti, tra gli altri, anche le virtù eroiche di padre Francesco Pianzola, fondatore delle Suore Missionarie dell’Immacolara Regina Pacis. Nel documento reso noto anche su internet, sul sito del Vaticano, si riferisce che è stato promulgato il decreto riguardante: «Le virtù eroiche del Servo di Dio Francesco Pianzola, Sacerdote Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace, nato il 5 ottobre 1881 a Sartirana Lomellina (Italia) e morto il 4 giugno 1943 a Mortara (Italia)». Con questa promulgazione, con cui si prende atto che Padre Pianzola ha esercitato in grado eroico le tre virtù teologali, fede, speranza e carità, e le quattro virtù cardinali, prudenza, giustizia, fortezza, temperanza.

Insieme a lui altre 18 figure eminenti della chiesa Cattolica hanno ottenuto dal Papa il riconoscimento del martirio o di un miracolo, ed ancora delle virtù eroiche: nell’elenco indicato dal Vaticano dopo Padre Pianzola figura un altro nome di rilievo del mondo cattolico italiano a cavallo del ‘700 e dell’800. Parliamo di Antonio Rosmini, eminente studioso e religioso, nato a Rovereto nel 1797 e morto nel 1855 a Stresa, fondatore dell’Istituto della Carità e delle Suore della provvidenza, di cui lo stesso Pianzola era molto devoto. Con la proclamazione della venerabilità, il sacerdote di origine sartiranese può quindi diventare oggetto di devozione, ed assurge a modello per tutta la Chiesa. Si tratta di un passo importante nell’ottica della beatificazione, un processo per il quale a questo punto manca soltanto la verifica, da parte dell’apposita commissione, del miracolo, che è già stato individuato e presentato. Ma molta strada, a questo punto, è stata fatta, grazie all’impegno della congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina Pacis, che ha sempre sostenuto con forza la sua figura, e soprattutto l’attualità del suo messaggio, che ora come non mai appare di grande interesse anche per i giovani. Ne è un esempio concreto il musical «Don Niente», allestito dai giovani dell’associazione Padre Pianzola e messo in scena venerdì 27 maggio a Mortara, con musiche di Marco Clerici, che con un linguaggio nuovo ed intrigante racconta la vita del padre, le sue motivazioni, i suoi travagli e la sua devozione totale ai giovani. Ma, pochi giorni dopo, non va dimenticato anche il laboratorio teatrale «Acque torbide», che sullo stesso tema ha consentito a famiglie e ragazzi di esprimersi con un altro strumento teatrale. La congregazione, presente ormai in molti Paesi del mondo, ha pensato di diffondere il suo messaggio anche con un film, intitolato sempre «Don Niente», realizzato alla fine dello scorso anno in Lomellina

Il Vescovo: «Esempio missionario» per le sue Suore, attesa e sorpresa

La notizia della proclamazione delle “Virtù Eroiche” per Padre Pianzola è stata accolta, naturalmente, in diocesi con tanta gioia e con viva soddisfazione.

A cominciare da Mons. Vescovo, il quale, anche attraverso le colonne del nostro giornale, invita sacerdoti, religiosi, laici della Chiesa vigevanese a guardare alla figura sacerdotale di Padre Pianzola, cogliendo in particolare l’aspetto della missionarietà, vissuta con la capacità di leggere e di attualizezare i segni e le necessità del nostro tempo, proprio come lo stesso Padre Pianzola è stato capace di testimoniare nel suo costante impegno di missionarietà e di evangelizzazione alla gente del suo tempo.

«Attesa e sorpresa».

Con questa espressione Suor Tiziana Conterbia, Postulatrice della Causa di Beatificazione di Padre Pianzola, ha commentato questo importante passo nel cammino della stessa Causa. «Attendavamo e ci aspettavamo questo momento – dice Suor Tiziana – ma nello stesso tempo la notizia della decisione del Santo Padre ci ha colto un po’ di sorpresa. Una lieta sorpresa, giunta come dono per la Congregazione, ma credo anche per tutta la Chiesa vigevanese». Suor Tiziana, ricordando che ora la parola passa alla “Consulta Medica” e poi alla “Consulta dei Teologi” per il riconoscimento del miracolo, desidera ringraziare tutta la Congregazione delle Suore Immacolata Regina Pacis, per il forte sostegno dato al grande lavoro della Causa di Beatificazione, sia nei fatti che soprattutto con la preghiera.

Una particolare sottolineatura vuole fare, invece, Madre Azia Ciairano, la Superiora della stessa Congregazione e si riferisce ad una particolare e piacevole coincidenza, che può essere certamente letta come un segno provvidenziale. L’attestazione delle virtù eroiche per Padre Pianzola è avvenuta in concomitanza con lo stesso riconoscimento attribuito ad Antonio Rosmini, alla cui spiritualità lo stesso Pianzola era particolarmente legato. «Spesso, ricorda Madre Azia, Padre Pianzola si recava a Stresa e Domodossola nei “luoghi” di Rosmini, proprio per ritrovare quella spiritualità e quella ricarica interiore che gli consentiva di superare anche momenti difficili e che, nello stesso tempo, dava impulso alla sua stessa azione missionaria». Ora Rosmini e Pianzola sono incamminati insieme verso gli altari, additati come “figure” di sacerdoti capaci di offrire un messaggio e una testimonianza di missionarietà anche per il nostro tempo e soprattutto, nell’indicarci un cammino autentico di santità cristiana.

Ilgiudice delegato diocesano “Una grande gioia”

«Per me una grande gioia: la chiesa di Vigevano acquista un modello di sacerdote, nato e cresciuto nella diocesi vigevanese, che diventa un esempio a cui tutti possono ispirarsi, perchè anche la Congregazione delle Cause dei santi, ed il Papa, ha riconosciuto che ha esercitato queste virtù in grado eroico»: don Mario Tarantola, parroco di Cilavegna è stato giudice delegato del processo di beatificazione a livello diocesano. Oltre ad aver visionato tutte le sue carte, ha anche ascoltato una cinquantina di testimoni diretti. Conosce molto bene quindi le qualità di questa figura, di cui ha esaminato tutta la voluminosa documentazione nella fase iniziale del processo di beatificazione a livello diocesano, che è durato 6 anni: «Padre Pianzola ha vissuto a lungo, ha scritto e pubblicato molto. Si tratta di moltissimi documenti, editi ed inediti, dal cui esame posso dire che emergono con nitidezza e limpidezza le sue virtù. Si tratta di un passo avanti importante, di cui sono lieto, perchè vengono confermate le grandi doti di questo sacerdote, figlio della chiesa vigevanese». Per don Tarantola anche una nota personale: «Per me è stata una grande gioia venire a conoscenza della decisione della Congregazione e del Papa – conclude – che ha riconosciuto l’eroicità delle sue virtù». Intanto la chiesa Vigevanese ha in essere anche un’altra causa di beatificazione, quella di Teresio Olivelli, per il quale sta per essere pubblicata la “Positio”, che consentirà ai componenti della Congregazione delle Cause dei santi di esaminare i documenti rilevanti per poterne proclamare la santità delle virtù.

 Preghiera per la beatificazione

Preghiera per la beatificazione

Ti adoriamo o Trinità Santissima,
e ti ringraziamo per i doni
di grazia e di virtù
che hai elargito al tuo servo
Padre Francesco Pianzola
fedele e zelante apostolo
dell’Eucarestia, dell’Immacolata,
della Chiesa, tra la gioventù
e tra la gente umile e bisognosa.
Sia per noi modello di vita cristiana
e intercessore in cielo.
Ti chiediamo
di glorificarlo anche in terra,
concedendoci la grazia
che fiduciosamente invochiamo.
Tre Gloria alla SS. Trinità

Padre Pianzola Beato!

Padre Pianzola Beato!

Una tappa per ripartire

E’ con gioia, ma anche con un certo senso di “timore e tremore”, che diamo ufficialmente la “buona notizia” della beatificazione del Ven. Padre Francesco Pianzola alla Chiesa diocesana che è in Vigevano, all’Istituto delle Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace, alle Chiese diocesane visitate da P. Pianzola nelle sue peregrinazioni missionarie, a tutte le comunità cristiane in cui, nel tempo, il carisma “pianzolino” è stato seminato dalle Sorelle missionarie ed è fiorito, tanto da coinvolgere anche i laici, in Italia e all’Estero.

E se la gioia è davvero il sentimento dominante, la responsabilità che ci è stata affidata nella Chiesa e nell’Istituto, suscita anche “timore e tremore”, nel senso che ci rendiamo conto che l’evento della beatificazione porta con sé una grazia da cogliere e da far fruttificare in tutte le sue potenzialità: la grazia, per tutti i destinatari di questa “buona notizia”, di rispondere con una seria “riforma” della vita, secondo il Vangelo, alla personale e universale chiamata alla santità e, dunque, alla missione.

Scriveva P. Pianzola, cent’anni fa, in una delle prime pubblicazioni di “storia religiosa” della sua terra:

Bisogna ritornare al Vangelo … Modellando la nostra vita sulle orme dei Santi, troveremo quella pace e quel bene che non è dono degli uomini, ma scende dal Cielo, e si pesa solo nella coscienza della storia” (in Santi, Beati e Venerabili in Lomellina, 1908).

Tra i “santi”, oggi, la Chiesa ci indica anche il Ven. nostro sacerdote e fondatore: siamo invitati, dunque, a ritornare al Vangelo, modellando la nostra vita sulle orme di P. Pianzola. Le sue sono orme che conducono ad un amore appassionato a Gesù Eucaristia e ad una partecipazione alla sua missione fino al dono totale di sé. “Misura alta”, quella della santità, ma “misura possibile” dell’essere cristiani.

I Vescovi della nostra Chiesa che è in Italia, infatti, ci ricordano che “in questa stagione difficile e complessa, occorre ritrovare l’essenziale della nostra vita nel cuore della fede, dove c’è il primato di Dio e del suo amore. Appartenere a Lui è l’altro nome della santità, misura alta e possibile del nostro essere cristiani. La vita di Dio già circola in noi, e nello Spirito ci dona la pienezza di un’umanità vissuta come Gesù: amando, pensando, operando, pregando, scegliendo come lui …” (CEI, “Rigenerati per una speranza viva” (1 Pt 1,3): testimoni del grande “sì” di Dio all’uomo – Nota pastorale dell’Episcopato italiano dopo il 4° Convegno Ecclesiale Nazionale 2006, n. 6).

Ci sembra bello ricordare almeno due Santi a cui il nostro “Beato” ha guardato con particolare affetto, come a due “modelli” per il suo personale cammino verso la santità: il Beato Rosmini, beatificato proprio un anno fa nella Chiesa che è in Novara, e San Giovanni Bosco, alla cui beatificazione P. Pianzola ha partecipato personalmente.

A tale proposito dalle lettere scritte a Madre Anna offriamo alcuni brani che possono favorire un nostro dialogo – “cuore a cuore” – con il Ven. P. Francesco Pianzola e comunicarci la gioia e la responsabilità di partecipare, sin d’ora, alla comunione dei Santi.

“… Ho celebrato dove la tomba dell’Abate Rosmini. Visitai la sua stanza e i suoi ricordi, tenuti con affetto e venerazione. Io l’ho sempre stimato un santo …” (Stresa 10 sera di marzo 1931).

“Oggi 11 ottobre mi hanno accompagnato al Calvario, che è il monte santificato dall’Abate Rosmini … Qui ho riverito il Padre Generale, il P. Maestro, il P. Provinciale e anche un Novizio, quel professore che avevo incontrato a Stresa e che si fa prete: Fratel Clemente Rebora! Gli Esercizi termineranno domenica mattina ed io, se posso, arriverò domenica sera da Novara.

Nella celletta dell’Abate Rosmini, così tartassato dagli eventi umani, vi sono scritte queste preziose parole: Tacere, Pregare, Godere! E’ una grande filosofia della vita, ed è anche un grande programma di elevazione di spirito. Tacciamo anche noi così… (Domodossola, 11 Ottobre 1933)

“Ieri sera non ho potuto scrivere. Fu una giornata di grande gioia e di grandi emozioni. Ho assistito alla proclamazione della Beatificazione del Ven. Don Bosco. Era degna di essere vista. Mi trovavo nella navata centrale vicino al Postulatore della Causa, D. Trione di Torino. Quando è caduta la tenda e si illuminò il quadro della gloria di D. Bosco con mille e mille lampadine fu un momento commoventissimo. Ho pregato per te, per tutte voi. Ho trovato il Vescovo Mons. Serafini che mi ricorda ancora dopo dieci anni (1919) e vi benedice di cuore. Al pomeriggio in un posto seduto accanto alla Cappella Sistina che cantava ho visto il S. Padre con tutta la corte; è venuto a tributare l’omaggio suo al nuovo Beato. Ho visto quando gli han regalato il mazzo di fiori, la Reliquia e l’Immagine. Ho pianto a quel piccolo ragazzo dei Becchi, che non aveva soldi, che era odiato dal suo fratellastro, senza soldi, senza nobiltà, ora applaudito da tutto il mondo!” (Roma 3 giugno 1929)

Prepariamoci alla beatificazione con unanime supplica allo Spirito Santo, affidando alla materna intercessione di Maria Immacolata, il “buon esito” dell’evento a cui siamo invitati a partecipare: e siano frutti copiosi di santità e missionarietà.

Mons. Claudio Baggini, Vescovo di Vigevano

Suor Azia Ciairano, Superiora generale dell’Istituto della Suore Missionarie IRP

Decreto di Beatificazione

CONGREGATIO DE CAUSIS SANCTORUM

VIGLEVANENSIS

BEATIFICATIONIS et CANONIZATIONIS

SERVI DEI
FRANCISCI PIANZOLA

SACERDOTIS DIOECESANI

FUNDATORIS CONGREGATIONIS

SORORUM MISSIONARIARUM IMMACULATAE REGINAE PACIS
(1881-1943)
_______

DECRETUM SUPER MIRACULO

Il Ven. Servo di Dio Francesco Pianzola nacque a Sartirana Lomellina (PV) il 5 ottobre 1881. Avvertiti i germi di vocazione al ministero ordinato, entrò nel Seminario diocesano e, nonostante alcuni problemi di salute, fu ordinato presbitero il 16 marzo 1907. Nominato rettore del Santuario dell’Immacolata in Vigevano, Don Francesco coinvolse un piccolo gruppo di presbiteri, i Padri Oblati, per avviare un intenso apostolato itinerante nelle zone rurali. A contatto con la dura realtà di quellambiente, il Servo di Dio ebbe l’ispirazione di fondare un istituto religioso particolarmente dedito alle tante donne impegnate in quel contesto sociale, che non di rado erano degradate e sfruttate in tutti i sensi. Nacquero così le Suore Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace, che offriranno valida testimonianza attraverso iniziative di solidarietà e condivisione, vicinanza spirituale e impegno caritativo. Il Servo di Dio, prostrato dal diabete, si spense il 4 giugno 1943 a Mortara (PV), dove si era ritirato negli ultimi anni.
Il Sommo Pontefice Benedetto XVI il 26 giugno 2006 ha dichiarato che il Servo di Dio ha esercitato in grado eroico le virtù teologali, cardinali ed annesse.
In vista della sua beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio di questa Congregazione delle Cause dei Santi la presunta guarigione miracolosa del quindicenne Gian Pietro Rigolone, il quale, trovandosi la sera del 28 febbraio 1984 con il fratello minore a maneggiare un fucile da caccia, rimase gravemente ferito sul volto da un colpo partito accidentalmente: numerosi pallini metallici penetrarono nel cranio del ragazzo, che entrò immediatamente in coma profondo. Trasportato in ospedale, fu dichiarato non operabile. Viste le sue condizioni estremamente gravi, lo stesso giorno dell’incidente furono rivolte delle invocazioni al Servo di Dio da parte delle Suore Missionarie del Pianzola e di numerosi fedeli e venne inviato alla madre del ragazzo un fazzoletto del Padre Fondatore, che ella quotidianamente accostò alla fronte del figlio in coma. Pochi giorni dopo si manifestarono i segni di un miglioramento che ben presto, con grande meraviglia dei medici, si consolidò in una completa guarigione. Appare evidente la concomitanza cronologica e il nesso tra l’invocazione al Servo di Dio e la guarigione di Gian Pietro Rigolone, che attualmente gode di buona salute ed è in grado di gestire una normale vita relazionale.
Sulla guarigione, ritenuta miracolosa, dal 3 dicembre 2001 al 20 settembre 2002 presso la Curia di Vercelli fu istruita l’Inchiesta Diocesana, la cui validità giuridica è stata riconosciuta da questa Congregazione con Decreto del 21 febbraio 2003. La Consulta Medica del Dicastero nella seduta del 12 ottobre 2006 ha riconosciuto che la guarigione dalla devastante lesione cranica fu “rapida, completa e duratura; inspiegabile alla luce delle conoscenze mediche attuali”. Il 30 ottobre 2007 si è tenuto il Congresso Peculiare di Consultori Teologi il cui esito positivo è stato confermato l’11 marzo 2008 dai Padri Cardinali e Vescovi in Sessione Ordinaria, essendo Ponente della Causa l’Em.mo Card. Angelo Comastri, Arciprete della Pontificia Basilica Vaticana. E tanto nella riunione dei Consultori quanto nella Sessione dei Cardinali e Vescovi, alla questione se risulti un miracolo operato da Dio è stata data risposta affermativa.
Presentata quindi un’accurata relazione di tutte queste fasi al Sommo Pontefice Benedetto XVI da parte del sottoscritto Cardinale Prefetto, il Beatissimo Padre, accogliendo e ratificando i voti della Congregazione delle Cause dei Santi, nel sottoscritto giorno solennemente dichiarò: Si tratta di un miracolo operato da Dio per intercessione del Ven. Servo di Dio Francesco Pianzola, Presbitero Diocesano e Fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie dell’Immacolata Regina della Pace, l’avvenimento della repentina, perfetta e costante guarigione di Gian Pietro Rigolone da “gravissimo trauma cranio-encefalico con coma 3-4 della scala di Glasgow, per ferita d’arma da fuoco (fucile Flobert calibro 9) in sede fronto-orbitaria sinistra, con massa di pallini da caccia penetrati e diffusi nel parenchima cerebrale, comportante amaurosi sn. ed emiparesi sn.”
Il Beatissimo Padre ha dato mandato di rendere pubblico questo Decreto e di trascriverlo negli Atti della Congregazione delle Cause dei Santi.

Dato in Roma, il giorno 15 del mese di marzo dell’Anno del Signore 2008.


JOSE Card. SARAIVA MARTINS – Prefetto


MICHELE DI RUBERTO – Arcivescovo tit. di Biccari Segretario

  Fotocronaca della beatificazione

4 OTTOBRE 2008

FOTOCRONACA DELLA BEATIFICAZIONE